Abbiamo volentieri aderito a questo esperimento, simpatico anche dal punto di vista semantico, di “vedere” la musica “ascoltando” le immagini. La garanzia artistica assicurata dalla competenza dei maestri del coro, dall’orchestra, dal direttore Francesco Lupi e dal montaggio dei testi e delle immagini a cura di Marco Mari hanno magistralmente guidato esecutori ed ascoltatori in una piacevolissima esperienza di emozioni che sono state tanto più ricche ed intense quanto più non del tutto immediatamente percepite ma portatrici di futuri ricordi e nostalgie. Cornice di questo evento l’incantevole abbazia di Farfa, gioiello d’arte inestimabile ed anch’essa mirabile scambio tra esperienza storica “vista” e misticismo di fede “ascoltato”. Nel cuore dell’abbazia, l’esecuzione musicale nella austera Sala Shuster, nel ricordo di un uomo che ha saputo essere un “astro” della fede, un figlio della Chiesa ed un testimone insigne della spiritualità di San Benedetto. Fede, arte, cultura, emozione, amicizia, responsabilità. Dio solo sa quanto ciascuno di noi, le nostre famiglie, la nostra Italia ne abbiamo bisogno.
Un corista
“Questo esperimento che si può definire musicale e cinematografico, è nato dalla riflessione sulla relazione tra il cinema narrativo e la musica classica. Dall’avvento del sonoro, il cinema ha attinto dal repertorio della musica classica mondiale in maniera copiosa e spesso astraendo totalmente l’opera dal concetto e dal contesto originale. Questo perché a livello empirico la mescolanza tra la musica e le immagini trova quasi naturalmente un intreccio estremamente coinvolgente ed emozionale, come rivoli di un’unica fonte comunicativa che si riversa soprattutto sull’ampio spettro delle emozioni umane.”